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Morta la partigiana Iole Mancini, ultima testimone degli orrori di via Tasso

Morta la partigiana Iole Mancini, ultima testimone degli orrori di via Tasso

Anpi Roma, fu torturata dai nazisti ma non parlò. Aveva 104 anni

ROMA, 03 dicembre 2024, 12:31

Redazione ANSA

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© ANSA/FABIO FRUSTACI

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"Ciao Iole, ci mancherai da morire".
    Così l'Anpi ha annunciato, in un post su facebook, la morte di Iole Mancini, l'ultima partigiana in vita testimone degli orrori nazisti di via Tasso. Iole Mancini è morta a nella Capitale, aveva 104 anni.


    Nata a Nemi, il 19 Febbraio 1920 faceva parte del Gap centrale "Sozzi - Garibaldi" con il ruolo di Staffetta. Il marito Ernesto Borghesi, Medaglia d'Argento, partecipò all'azione di Via Rasella e al fallito attentato a Vittorio Mussolini, ricorda l'Anpi provinciale di Roma sul sito. "Iole, nei giorni immediatamente precedenti la liberazione di Roma venne arrestata, interrogata e torturata dalle SS (da Kappler in persona), nel carcere di Via Tasso. Volevano estorcerle il luogo dove si nascondeva l'allora suo fidanzato Ernesto Borghesi che era fuggito da Regina Coeli. Ma Iole non parlò - sottolinea ancora l'Anpi - I tedeschi, in fuga per l'arrivo degli alleati, caricarono su tre camion tutti i prigionieri detenuti nel carcere, ma il camion su cui stava Iole per un guasto non partì. I prigionieri degli altri due camion furono tutti trucidati a La Storta".

    "In questi anni non ha mai fatto mancare la sua testimonianza, incontrando decine di classi nelle scuole, partecipando alle nostre iniziative, sempre lucida e generosa nel richiamarci ai valori di libertà e giustizia della Resistenza. Lascia un grande vuoto, Bella Ciao Iole", è l'ultimo saluto alla partigiana dell'Anpi provinciale di Roma. Iole Mancini è stata ricevuta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 10 giugno del 2022, il 25 aprile dello stesso anno dal palco della manifestazione dell'Anpi a Porta San Paolo è andata al cuore del messaggio della Resistenza: "Oggi - ha detto con un filo di voce la donna, - i giovani forse non si rendono conto che vivono in un Paese libero, sono liberi di esprimersi, di passeggiare. Noi no, c'era la dittatura fascista e tutto era molto difficile. Siete giovani, studiate - è l'appello - fate la vostra carriera, questo significa Resistenza, riuscire a salire su questo palco è una grande gioia". E si è accomiatata intonando - flebilmente ma con ferrea volontà - 'Bella Ciao', tra la commozione dei presenti. 

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