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Un giovane su tre "investe" nelle card collezionabili

PressRelease

Un giovane su tre "investe" nelle card collezionabili

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Responsabilità editoriale di skuola network srl

Un’indagine di Skuola.net e Topps rivela che il collezionismo di carte è in forte crescita tra i giovani: 1 su 7 è un acquirente abituale, con una spesa media annua di 344 euro, che in alcuni casi raggiunge picchi di 1.000 euro. Oltre un terzo acquista per rivendere, trasformando una passione in un vero e proprio business. Le card più popolari sono quelle calcistiche e fantasy

10 dicembre 2024, 15:32

skuola network srl

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di skuola network srl

Non solo videogame, smartphone e social network. Le nuove generazioni riscoprono il gusto per una passione che più analogica non si può, il collezionismo delle card. Guai a definirlo come una semplice raccolta di figurine: si tratta di carte – non adesivi - dedicate ad argomenti vari - dallo sport allo spettacolo, dai fumetti al manga - che si scambiano a valori che non hanno nulla da invidiare agli ultimi modelli di smartphone. Tra i nativi digitali e giovani adulti, ben 1 su 7 è un acquirente abituale di questa evoluzione delle classiche figurine adesive. E, tra loro, oltre 1 su 3 cerca di fare business, comprando per rivendere, a volte a prezzi da capogiro. Con investimenti significativi: la spesa media annua si aggira attorno ai 350 euro.

A rivelare questo trend (ri)emergente è un'indagine - condotta dal portale studentesco Skuola.net in collaborazione con Topps, una delle realtà di riferimento nel settore - che ha visto la partecipazione di 2.200 ragazze e ragazzi nella fascia di età che va dalla scuola media all'università. Nello specifico, il 10% del campione si dichiara un acquirente frequente, mentre il 5% arriva a definirsi un collezionista esperto. Numeri che, nel caso della componente maschile del campione, tendono a raddoppiare mentre in quella femminile a dimezzarsi: ma anche questa è una notizia, visto alcuni degli ambiti che vanno per la maggiore sono proprio quelli sportivi. 

Il 32% dei maschi si dedica principalmente alla collezione delle card a tema calcistico contro il comunque significativo 18% femminile. A seguire nella scala delle preferenze troviamo NBA e sport americani, raccolti dal 13% dei maschi e dall'8% delle femmine. Entrambi i generi trovano un accordo praticamente perfetto sugli sport motoristici - tema di riferimento per il 10% dei collezionisti - ma soprattutto sul filone fantasy dove annoveriamo veri e propri cult come le carte Pokémon: qui l'aspetto collezionistico si mescola a quello ludico e convince ben il 60% dei cultori del genere. 

Le ragazze invece prediligono il mondo di manga e fumetti più dei ragazzi (37% vs 23%), come anche le raccolte inerenti a film e serie tv (22% vs 11%). E più in generale in loro prevale l'aspetto passionale rispetto a quello affaristico. Sebbene il business non sia una tendenza maggioritaria - interpretano le card come veri e propri oggetti di culto - va rilevato che oltre un terzo degli appassionati (34%) acquista nella speranza di trovare nelle bustine carte rare e preziose, da utilizzare come investimento futuro, rivendendole alle quotazioni indicate dai "listini" del mercato secondario in quel preciso momento, esattamente come per qualsiasi categoria merceologica che si presta a una compra-vendita. Una quota che sale al 40% tra i maschi e scende al 27% tra le ragazze. 

La "ricerca della card perduta" riporta in voga anche altri canali analogici che forse abbiamo dato per spacciati troppo presto. Infatti il 24% dei giovani acquista i pacchetti sigillati online mentre tutti gli altri si dividono tra i vari canali di distribuzione. Invece quando si tratta di card singole, l'online guadagna terreno. Tuttavia, con il 51% della quota di mercato complessiva, resistono ancora negozi specializzati e fiere di settore, dove gli interessati si rivolgono, alla ricerca di prodotti esclusivi e/o di supporto all'acquisto da parte di esperti. Gli acquisti mirati sono da farsi quando sono i pezzi ancora accessibili, per poi cederli quando acquistano valore. Questo spiega anche perché attorno alle "collezionabili" girino parecchi soldi. Mediamente, i "mercanti" di carte spendono 344 euro a testa all'anno, ma quasi 1 su 10 arriva a oltrepassare i mille euro.

Da dove nasce tutto questo interesse verso le carte collezionabili? Probabilmente dal sostegno degli adulti di famiglia, che evidentemente condividono o addirittura hanno ispirato in prima persona questa passione per il collezionismo. Due dati lo mostrano chiaramente: appena il 18% dei genitori, stando ai racconti dei diretti interessati, si oppone a questo approccio dei figli alle collezioni; mentre ben il 40% lo appoggia apertamente e, verosimilmente, in parte lo finanzia.

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