E' la più pesante particella di antimateria mai osservata: è l'opposto dell'iperelio-4 e a scoprirla, al Cern. è stato l'esperimento Alice, all'interno del più grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider. E' una particella dalla vita brevissima e molto rara, che si genera solo in determinate condizioni. Le caratteristiche di questa antiparticella coincidono con quanto previsto dai modelli teorici e studiarla aiuterà a capire meglio alcuni dei grandi misteri della fisica, in particolare il perché nell'Universo primordiale si generò una sorta di perturbazione che portò la materia a prevalere sull'antimateria. Lo rende noto il Cern sul suo sito.
Facendo collidere tra loro particelle ad altissime velocità all'interno degli acceleratori come Lhc è possibile produrre una grande varietà di nuove particelle quasi impossibili da osservare in natura perché vivono pochi istanti. Questo metodo ha permesso finora di catalogare decine e decine di particelle previste dai modelli teorici e di scoprirne anche di nuove. In questo zoo di particelle bizzarre c'è anche la famiglia dei cosiddetti ipernuclei, ossia nuclei formati da una miscela di protoni, neutroni e iperoni. Questi ultimi sono particelle instabili contenenti uno o più quark di tipo 'strange'.
Come tutte le particelle, anche gli ipernuclei hanno la loro controparte di antimateria, ossia una sorta di copia perfetta ma speculare, e anche per gli ipernuclei vale il fenomeno per cui quando una particella incontra la sua antiparticella, le due si distruggono a vicenda, svanendo in pura energia.
Trovare tracce dell'opporso di un ipernucleo è una sfida per i ricercatori. A settembre 2024 l'acceleratore di particelle Rhic dei Laboratori Brookhaven a New York era riuscito per la prima volta a identificare il più leggero degli anti-ipernuclei, il cosiddetto anti-ipertritone; ora Lhc è riuscito andare oltre individuando l'antiparticella più pesante: l'ant-iiperelio-4, che è composto da due antiprotoni, un antineutrone e un antilambda.
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