BRUXELLES - Non è possibile accertare quale impatto abbiano effettivamente gli aiuti dell'Ue per l'integrazione dei migranti. Lo afferma la Corte dei Conti europea in una nuova relazione. L'audit riconosce che le misure finanziate a titolo del Fondo Asilo, migrazione e integrazione sono state utili, ma segnala carenze per la complessità amministrativa dei programmi, e per il fatto che non siano sempre adattati alle esigenze. Rileva poi che le informazioni fornite dagli Stati membri sugli effetti conseguiti non sono risultate affidabili.
"Il Fondo Asilo, migrazione e integrazione dovrebbe svolgere un ruolo importante nel sostenere l'integrazione dei migranti nell'Ue" ha segnalato Viorel Ștefan, membro della Corte responsabile dell'audit. "Tuttavia, in assenza di obblighi di legge, gli Stati membri non monitorano in modo uniforme le azioni intraprese per aiutare i migranti a superare gli ostacoli sul cammino verso l'integrazione", ha detto il giudice revisore. Pertanto, è difficile valutare il contributo apportato dal Fondo all'integrazione dei migranti". Dall'invasione dell'Ucraina nel 2022 i cittadini non-Ue soggiornanti regolarmente nell'Ue hanno raggiunto i 27,3 milioni, pari al 6,1 % della popolazione totale al 2023.
Tre quarti (circa il 73%) viveva in soli quattro Stati membri: Germania (28%), Spagna (16%), Francia (15%) e Italia (14%). Le risorse del Fondo Asilo totali sono state pari a circa un miliardo di euro per il periodo di bilancio 2014-2020, e sono quasi raddoppiate per il periodo 2021-2027 raggiungendo 1,9 miliardi di euro circa. Risorse aggiuntive a titolo del Fondo sono gestite direttamente dalla Commissione e destinate a misure di integrazione. Anche altri fondi Ue, quali il Fondo sociale europeo (Fse), il Fondo sociale europeo Plus (Fse+), il Fondo europeo di sviluppo regionale e altri programmi come Erasmus+, possono contribuire all'integrazione dei migranti e delle persone che provengono da un contesto migratorio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA