La morte di Giulia Cecchettin, uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta con 75 fendenti, è diventata un punto di svolta nella percezione civile e culturale e nella lotta ai femminicidi. Una vicenda e un'indagine che hanno coinvolto come poche altre la vita nazionale. Questi i momenti salienti, culminati nell'uccisione di Giulia.
10 novembre 2023: i due giovani spariscono assieme un sabato sera, dopo essere andati a cena e a fare shopping in un centro commerciale di Marghera. Un vicino di casa segnala al 112 dei Carabinieri di aver visto nel parcheggio vicino a casa Cecchettin una coppia litigare e di aver sentito una ragazza gridare "aiuto, mi fai male", ma in quel momento le pattuglie di turno erano occupate altrove.
10/11 novembre 2023: si consuma il delitto, nel parcheggio di Vigonovo e poi nella zona industriale di Fossò. Di fronte alle insistenze di Turetta, Giulia reagisce ma viene picchiata, scappa, viene colpita con due coltelli - il primo si spezza - per 75 volte. Esanime, viene caricata nella Fiat Grande Punto nera che inizia una fuga disperata nel nordest d'Italia. Il corpo verrà abbandonato in Friuli.
11 novembre 2023: il padre di Giulia, Gino Cecchettin, presenta denuncia di scomparsa, che in un primo tempo non venne rubricata come grave per pericolo di vita. Si muove però la famiglia, attraverso l'associazione Penelope. Arrivano riscontri: tracce di sangue nella zona industriale di Fossò, immagini dalle telecamere di videosorveglianza che documentavano la lotta fra i due. Turetta era già in fuga.
18 novembre 2023: il corpo di Giulia viene trovato in un bosco vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone, avvolto in un sacco nero di nylon.
19 novembre 2023: Turetta viene arrestato in Germania, vicino a Lipsia, fermo ai bordi di un'autostrada, la macchina con i fari spenti e senza benzina 25 novembre 2023: Turetta viene estradato in Italia e rinchiuso nel carcere di Verona Montorio, in cui poi sarà interrogato - l'1 dicembre - dal pm Andrea Petroni e ha incontrato i genitori, in attesa del processo.
5 dicembre 2023: si celebra il funerale di Giulia nella Basilica di Santa Giustina a Padova, affollata dentro e fuori con più di 10mila persone, in diretta Rai, tra la commozione collettiva.
23 settembre 2024: si apre il processo a Filippo Turetta con rito immediato davanti alla Corte d'Assise di Venezia, per quattro udienze in tutto.
25 ottobre 2024: Turetta depone in aula sotto lo sguardo di Gino Cecchettin. "Ho pensato di rapirla, e anche di toglierle la vita", "Giulia scappava, urlava e l'ho colpita ancora", le confessioni che hanno sconvolto l'uditorio. "Abbiamo capito chi è Filippo Turetta" commentò quel giorno Gino Cecchettin.
25 novembre 2024: il pm Andrea Petroni chiede la condanna all'ergastolo di Filippo Turetta, senza isolamento diurno. "E' difficile credere a null'altro che a un omicidio premeditato, testimoniato da tutti gli elementi raccolti, non perché forniti da Filippo, ma recuperati attraverso l'attività di indagine dalle memorie dei vari dispositivi elettronici", afferma. Le parti civili chiedono risarcimenti per 2.150.000 euro.
26 novembre 2024: nell'arringa difensiva, Giuseppe Caruso sottolinea che "Filippo Turetta sa che dovrà fare molti anni di galera, ma non è el Chapo, non è Pablo Escobar" e sostiene che "Giulia Cecchettin non aveva paura di Filippo Turetta. Voleva lasciarlo ed aveva scritto una lista che elencava i motivi per interrompere quel rapporto. Giulia andava da uno psicologo, ma non ci risulta che fosse per la relazione con Filippo". Parole che Gino Cecchettin definisce una "umiliazione" della memoria di Giulia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA