Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
ANSAcom
ANSAcom - In collaborazione con Deloitte
L'intelligenza artificiale è sempre più pervasiva nel mondo moderno, in particolare in quello del business, e la maggioranza delle aziende italiane prevede di sfruttare il potenziale della Generative AI, facendo leva sulle funzionalità offerte. In particolare, l'80% delle aziende pensa di sfruttare la GenAI entro il 2026, mentre per il 2030 il 100% della spesa relativa a servizi tecnologici sarà destinata direttamente alla AI o al supporto indiretto alla AI.
Sono i dati che emergono dal report "AI Driven Organization", che misura la maturità delle aziende italiane nella trasformazione guidata dall'intelligenza artificiale e nell'utilizzo dei dati, presentato da Deloitte Italia in occasione del quarto Bootcamp di AI & Data a Milano. "In questo Bootcamp abbiamo osservato la potenzialità dirompente dell'intelligenza artificiale e la crescita esponenziale delle sue capacità" ha dichiarato Alfredo Maria Garibaldi artificial intelligence and data county leader di Deloitte Italia, sottolineando però come "dalla ricerca sono emersi due dati allarmanti, uno che solo il 2% delle aziende su un campione di 150 aziende medio grandi sono già AI driven, cioè hanno l'AI innestata appieno nei propri processi decisionali e operativi. E soprattutto il 76% non è ancora pronta per fare questo salto evolutivo. È confortante, invece, quello che è emerso che c'è piena consapevolezza di cosa debba essere fatto e si stanno organizzando".
Secondo la ricerca il 38% degli investimenti previsti in ambito IT è destinato a soluzioni di advanced analytics, machine learning e generative AI, con il 76% delle aziende tende a identificare la formazione come una priorità strategica, reputando che il principale gap di competenze riguardi i ruoli legati all'intelligenza artificale (46%), mentre il 53% riconosce nella mancanza di ruoli, responsabilità e processi dedicati alla gestione della qualità dei dati un ostacolo per sfruttare appieno le potenzialità dell'AI.
L'85% delle aziende italiane intervistate è interessata a uno o più investimenti in ambito AI, con l'83% che reputa che con essa possa ottimizzare ed efficientare i processi aziendali, mentre il 48% punta sulla riduzione dei costi operativi e un 36% è convinta che l'AI porti ad aumentare la Customer satisfacion.
ANSAcom - In collaborazione con Deloitte
Ultima ora