"Questa finanziaria non risana i
buchi di bilancio della sanità, che in Liguria sono di oltre 250
milioni di euro e non stanzia risorse adeguate per questo
delicato comparto né per coprire i buchi di organico (in Liguria
manca il 30% del personale) né per nuove assunzioni che riescano
a gestire la vergognosa realtà dei tempi delle liste d'attesa".
Così Maurizio Calà , segretario regionale Cgil Liguria
presentando lo sciopero generale con la Uil del 29 novembre.
"I sanitari hanno degli aumenti contrattuali del 5,8% quando
l'inflazione è stata ben oltre il 16 ed in Liguria è due punti
percentuali superiore. Ora, con una situazione del genere,
scapperanno i sanitari dalle strutture pubbliche dove non si
riesce più a vivere e in più abbiamo 250 milioni di buco da
chiudere che hanno fatto i governi regionali. Abbiamo da
riassumere inoltre più del 30% del personale sanitario che manca
in termini di buco, oltre a 500 operatori che dovrebbero essere
assunti per far partire le strutture del Pnrr".
"E non dimentichiamo - ha concluso Calà - i 120mila liguri
che nel 2023 hanno rinunciato a curarsi perché in Liguria, dove
la politica regionale degli ultimi anni ha privilegiato il
settore privato a scapito del pubblico, non sono riusciti a
farlo e che un quinto della popolazione ligure oggi è a rischio
povertà".
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