(di Elisabetta Stefanelli)
SALLY ROONEY, 'INTERMEZZO' (EINAUDI,
PAG 421, EURO 22,00) - C'è chi dice che nei romanzi di Sally
Rooney non accade mai nulla e, tecnicamente, non è lontano dalla
verità. Eppure questo non ha nessuna importanza, anzi quel
'nulla' è trasformato attraverso la scrittura e l'impianto
narrativo, la tematica e tutto ciò che lo compone, in una forza
capace di smuovere la massa. Massa emotiva evidentemente ma
anche massa numericamente parlando - da chi compra il libro a
chi vede le serie tratte dalle sue storie -, fino a diventare
una valanga irresistibile.
Che cosa trasforma un romanzo in un libro di culto? Che cosa
rende una scrittrice una autrice imperdibile? Quali sono i
meccanismi reconditi che portano al bestseller? Insomma Sally
Rooney è diventata innegabilmente un fenomeno e diventa
affascinante leggere in questa chiave la sua ultima fatica,
Intermezzo, quarto romanzo dell'autrice irlandese.
Ha trentatre anni, è nata a Castelbar il 20 febbraio del 1991
e si è poi trasferita a Dublino per laurearsi al Trinity College
dopo aver compiuto studi in letteratura inglese con molto onore
per poi fare il tentativo di coniugare questa sua passione con
quella politica, iniziando un master che però ha poi
abbandonato. L'esordio nel 2017 con Parlare tra amici a cui è
seguito nel 2018 Persone normali che è diventato poi una serie
tv diretta da Lenny Abrahamson con Marianne Sheridan e Connell
Waldron. Sulla scia del successo ottenuto lo stesso team ha
adattato anche Parlare tra amici nel 2022 che diventa a sua
volta una serie, in Italia su Raiplay nel 2023. Del 2022 è Dove
sei mondo bello che, per ora non ha accettato di trasformare in
una serie televisiva.
"Ho pensato che è il momento giusto per fermarsi e lasciare al
romanzo il tempo di essere se stesso per un poco", ha detto la
scrittrice che aveva personalmente scritto la sceneggiatura di
Persone Normali e lasciato che altri lavorassero al suo Parlarne
tra Amici con risultati non felicissimi a giudizio dei critici.
Del resto come darle torto visto che è accaduto tutto
straordinariamente in fretta, ed ora esce Intermezzo, in
libreria dal 12 novembre, suo quarto romanzo, anticipato da un
interesse che si può definire virale, con la corsa all'acquisto
in lingua originale che consacra come definitiva anche in Italia
la 'Rooney mania'.
Allora leggere queste pagine che si concentrano su un breve
spaccato della vita di due fratelli, Peter e Ivan Koubek,
diventa una interessante immersione nell'analisi letteraria e
sociologica, legata alla generazione dei Millennials. Peter è un
avvocato, insieme deciso e contraddittorio, la sua vita oscilla
tra la ricerca di successo anche economico e l'impegno sociale.
Ovvero vorrebbe ottenere l'egemonia di una posizione sociale
passando attraverso cause dal sapore politico. Oscilla anche in
amore tra due donne diversissime tra loro, la rigida
professoressa amica di vecchia data e l'esplosiva studentessa
che vive in una casa occupata. Il tutto tra razionalità e
irrazionalità, senza controllo tra psicofarmaci, droga e molto
sesso. Di fatto in una ricerca della stabilità che sembra
piuttosto utopica. La sua ricerca di serenità torna anche nel
rapporto con il fratello Ivan, campione di scacchi che non fa
mistero del suo essere borderline e che si sente accolto e
compreso solo nel rapporto con una donna molto più grande di
lui, a sua volta emotivamente fragile e segnata da una
separazione violenta con un marito alcolista. Sullo sfondo, e
all'origine di tutto, la morte del padre dei due ragazzi che
apre il libro e rimane come tema di fondo in uno spaccato preso
come in una vera e propria istantanea senza inizio ne' fine.
''L'amante fedele traditore, il cinico idealista, l'ateo che
prega. Ogni cosa letalmente mescolata, ogni cosa che fuoriesce
dai suoi confini, nulla al posto giusto. Lei, l'altra, lui'',
riassume Sally Rooney sottolineando lo spirito di ossimoro della
sua narrativa. È dunque in questa fragilità esistenziale che
torna in tutti i suoi romanzi, in cui lo smartphone ha un ruolo
importante, che naviga a vista la narrativa di Rooney. In questa
giovane umanità decentrata, sfocata, irrisolta, si identificano
i suoi lettori? Forse aggrappandosi alla sua prosa come una
zattera, dove la concretezza del dettaglio si alterna con
riferimenti spesso oscuri, come se a chi prende in mano il suo
libro tocchi sempre entrare in un discorso avviato, nel bel
mezzo di una conversazione tra due sconosciuti di cui è spesso
difficile ricostruire la trama. Eppure sei lì, in quel momento,
ed hai il dovere di riannodare i fili di qualcosa che non è mai
tuo e il meccanismo ti incastra e non ti lascia più.
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