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Violante Placido, il nostro presente così simile a 1984

Violante Placido, il nostro presente così simile a 1984

Attrice a teatro con testo da capolavoro di George Orwell

ROMA, 18 novembre 2024, 09:22

di Daniela Giammusso

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Chi è il Grande fratello oggi? Non credo abbia un volto. Mi sembra però che siamo indirizzati dove il potere ha più bisogno. Le superpotenze una volta sono alleate, un'altra si fanno la guerra. Noi cosa possiamo sapere su come esattamente stanno le cose? Chi è il carnefice? Forse dove c'è troppo potere non può esserci giustizia?". Se lo domanda Violante Placido, attrice, cantautrice e figlia d'arte, nel pieno della tournée di 1984, lo spettacolo tratto dal capolavoro di George Orwell, che Giancarlo Nicoletti dirige dal nuovo adattamento di Robert Icke e Ducan Macmillan - già acclamato da critica e pubblico a Londra e Broadway - in arrivo al Carcano di Milano dal 20 al 24 novembre (prossime tappe anche Mestre, Torino, Montegiorgio, Rieti, Caltanissetta, Palermo, Noto, Augusta, Trieste). Una produzione di Federica Luna Vincenti per Goldenart Production, che promette "101 minuti di adrenalina pura" da "lasciare il pubblico senza fiato" con protagonisti anche Ninni Bruschetta e Woody Neri.
    Come nel libro, in scena è la storia di un gruppo di storici che, nel 2050, scopre il diario del compagno 6709, Winston Smith, scritto appunto nel 1984, anno in cui il mondo è diviso in tre superstati in guerra fra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia. L'Oceania, la cui capitale è Londra, è governata dal Grande Fratello, che tutto vede e tutto sa. I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio la Polizia del pensiero che interviene al minimo sospetto. Tutto è permesso, non c'è legge scritta. Niente, apparentemente, è proibito. Tranne pensare. Tranne amare. Tranne divertirsi.
    Insomma: tranne vivere, se non secondo i dettami del Grande Fratello.
    "1984 è un libro che ho letto da adulta, un paio di anni fa", racconta all'ANSA Violante Placido, che nello spettacolo interpreta il personaggio di Giulia. "E' una a cui non interessa diventare una martire, ne' la politica. Non si illude di poter cambiare il sistema ma preferisce usare il suo tempo per sopravvivere. Sembra la cittadina esemplare: lavora al ministero, è rappresentante della Lega anti-sesso. Ma di nascosto sovverte le regole" di un governo "che non ti da sfoghi se non i due minuti di odio. Così ti avrà sempre pronto a sparare le sue pallottole".
    Il libro, scritto da Orwell nel 1948, il romanzo è ritenuto profetico in molti suoi passaggi. Ma quanto assomiglia il nostro presente a quel 1984? "Purtroppo molto", prosegue l'attrice citando "i tre slogan di partito del testo: la guerra è pace, libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza. Basta fare un giro nel traffico romano, per rendersi conto quanto siamo compressi, quanta brutalità c'è".
    Lo spettacolo è consigliato dai 14 anni in su. "Non a caso. A quell'età non si hanno ancora gli strumenti", commenta Placido che in primavera sarà anche tra i protagonisti della commedia romantica di Netflix La dolce villa. "Mio figlio ha 11 anni e certe volte non posso fargli sentire il Tg per le notizie che racconta - prosegue - È venuto alla prova generale. Lo avevo avvisato: 'a un certo punto manderò una persona per farti uscire'. Non è stato necessario. Dopo qualche scena ha preferito allontanarsi da solo. Quando sei un po' più grande, a 17 -18 anni, invece di fronte a una visione così cupa riesce a capire che devi darti da fare. Alla nostra età? Viene da chiedersi: ma davvero abbiamo perso la bussola così tanto?". Ma allora come difendersi? "E' difficile dare una risposta. Tutto questo ti schiaccia. Nel mio piccolo - conclude - io mi aggrappo a quello che per me ha un senso: l'umanità. Cerco migliorami come essere umano, di scoprire anche ciò che non è visibile. Di dargli valore".
   
   

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