Dopo il via libera di Italia, Uk e
Giappone che "permetterà di avviare ufficialmente le attività
dell'Agenzia incaricata di gestire su mandato delle tre nazioni
il programma" Gcap per un caccia del futuro, "e dunque si
pongono solide basi per la fornitura di sistemi aerei di
prossima generazione entro il 2035", le società capofila, con
Leonardo per l'Italia, hanno "l'obiettivo di firmare a breve un
accordo di joint venture per creare la nuova società che guiderà
la progettazione e lo sviluppo del Gcap. Le due entità
lavoreranno insieme, agenzia e joint venture, e saranno
costituite da personale proveniente da tutte e tre le nazioni
per massimizzare collaborazione e condivisione, assicurando
efficacia, efficienza e tempestività nella gestione del
programma". Lo ha indicato, in audizione in Senato di fronte
alla Commissione Esteri e Difesa, il responsabile del progetto
per Leonardo, Guglielmo Maviglia, chief Gcap officer. Il
programma, accanto a Leonardo, coinvolge Bae Systems per il
Regno Unito e Mitsubishi Heavy Industries per il Giappone.
Il programma "è stato disegnato per poter prevedere
l'ingresso di ulteriori partner che potranno apportare nuove
fonti di finanziamento, nuove esigenze capacitive, nuovi
mercati, salvaguardando il ritorno dell'investimento di
ciascuno.
Dunque un modello attrattivo che potrà ulteriormente favorire
la sostenibilità finanziaria del programma", indica Maviglia.
L'ipotesi in campo è quella di un eventuale ingresso dell'Arabia
Saudita. "Come industria siamo nativamente predisposti alle
collaborazioni. Abbiamo delle ottime relazioni industriali con
Ksa" (il possibile partner per Ryad), dice il manager,
ricordando che l'allargamento del programma è tema di accordo
politico tra Paesi prima che industriale. Anche a voler
immaginare una eventuale integrazione con il programma tedesco,
francese e spagnolo Fcas "industrialmente non abbiamo grandi
scuse, il tema chiaramente è anche di indirizzo politico"
Più in generale, lo stesso "modello di collaborazione
internazionale sul quale si baserà la joint venture" è "uno
degli elementi di novità e di innovazione nel panorama dei
modelli di collaborazione industriali oggi conosciuti. Ritengo
che Leonardo stia finalizzando con i partner un modello di
collaborazione del tutto innovativo e che potrà rappresentare un
valido riferimento per future collaborazioni europee e
internazionali", evidenzia il manager responsabile del Gcap.
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