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Vescovo, 'Aleppo come sospesa, nessuno ci dice niente'

Vescovo, 'Aleppo come sospesa, nessuno ci dice niente'

Capo della chiesa locale maronita, 'viviamo nell'insicurezza'

CITTÀ DEL VATICANO, 30 novembre 2024, 15:26

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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"Dopo tre giorni di attacchi, le milizie cosiddette dell'opposizione hanno preso la città. Ora tutto tace. La città è come sospesa. E nessuno ci dice niente". È la testimonianza che arriva a Fides dall'arcivescovo maronita di Aleppo Joseph Tobji. "Dopo i combattimenti per ora non ci sono spargimenti di sangue, grazie a Dio. L'esercito è andato via da Aleppo e la città è ora in mano delle milizie dell'opposizione. Ci sono arrivate delle voci sull'arrivo delle truppe dell'esercito siriano ma di certo non c'è nulla. Stiamo vivendo nell'insicurezza", ha aggiunto. "I gruppi armati che hanno ripreso in mano la seconda città della Siria - riferisce l'arcivescovo maronita - fanno circolare sulle reti sociali video e foto per documentare come in pochi giorni tutta Aleppo è finita nelle loro mani". Mentre per ora la sua chiesa rimane aperta, si celebrano le messe e non risultano esserci stati attacchi diretti contro obiettivi collegati alle comunità cristiane. "Per ora noi siamo tranquilli ma non sappiamo cosa accadrà. È come se tutta la città vivesse sospesa". L'arcivescovo Tobji racconta che l'offensiva dei gruppi armati, alcuni dei quali sono di marca jihadista, è arrivata "a sorpresa. Non ci sono state avvisaglie. La vita qui stava riprendendo. La situazione era calma, ora però è tutto chiuso. Negozi, forni... Le persone non sanno come andare avanti, e non hanno fatto scorte. Nessuno ci aveva allertati".
   
   

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