Grazie al Piano per l'Arte
Contemporanea, promosso dal Ministero della Cultura, nasce la
prima collezione italiana d'arte dell'Antropocene che attraverso
il Muse entra a far parte delle collezioni provinciali.
Video-installazioni, fotografie e opere site-specific esplorano
l'epoca di profonde trasformazioni eco-sociali in cui viviamo e
saranno esposte in mostra al Muse fino al 19 gennaio 2025.
Selezionate nell'ambito del percorso intrapreso da Muse tre anni
fa con la piattaforma artistica "We Are The Flood" ideata da
Stefano Cagol, le opere sono state realizzate da 17 artiste e
artisti internazionali. In programma tra dicembre e gennaio
anche una serie di eventi collaterali per riflettere sul legame
tra arte e scienza.
Nasce così una collezione museale di nuova concezione,
simbolo dell'alleanza fra scienze e arti, pensata per
accogliere, comprendere e illuminare l'attuale crisi ambientale
nella sua complessità di cause sociali, economiche, politiche ed
etiche. La nascita di Collezione Antropocene si inserisce nel
progetto pluriennale che il Muse ha avviato insieme alla
piattaforma artistica We Are The Flood a partire dal 2020 con
l'intento di far dialogare discipline solo in apparenza agli
antipodi. Un'operazione che il Piano per l'Arte Contemporanea,
il più importante fondo ministeriale per l'acquisizione, la
produzione e la valorizzazione di opere dell'arte e della
creatività contemporanee destinate al patrimonio pubblico
italiano, ha deciso di premiare.
Per il direttore del Muse Massimo Bernardi: "L'obiettivo
per un museo contemporaneo, e ancor più per un museo che si
occupa primariamente di ambiente, clima, biodiversità come il
Muse, non può che essere quello di comunicare le principali
sfide della contemporaneità che oggi ruotano attorno alla grande
transizione ecologica e sociale".
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