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Riboldi, "le liste d'attesa creano sfiducia crescente"

Riboldi, "le liste d'attesa creano sfiducia crescente"

Assessore Piemonte: "Portare personale da Sud America e Albania"

AOSTA, 30 novembre 2024, 13:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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''Una cosa che accomuna tutte le sanità delle varie regioni, nonostante le grandi differenze, è il tema delle liste di attesa. È il tema al quale davanti all'opinione pubblica non riusciamo più a dare risposte e sta creando una sfiducia crescente da parte dei cittadini. Oggi il nostro obiettivo è salvare il servizio sanitario pubblico italiano''. Così l'assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Federico Riboldi, durante il convegno sulla sanità valdostana organizzato da Fratelli d'Italia Valle d'Aosta, che si è tenuto ieri sera nel capoluogo regionale. All'evento hanno partecipato anche l'assessore regionale Carlo Marzi, il direttore generale dell'azienda Usl Valle d'Aosta, Massimo Uberti, e i rappresentanti di diverse associazioni sindacali. Secondo l'assessore Riboldi ''per salvare il sistema sanitario dobbiamo agire in modo unitario e oggi dobbiamo guardare fuori. Ovvero, dobbiamo guardare alle nazioni di migrazione dei nostri nonni, come il Venezuela, l'Argentina e alla ventunesima regione italiana, ovvero all'Albania. Facendo degli accordi con le università per riconoscere i corsi di studio con accordi diretti e poter così portare qui il personale medico e infermieristico. Questo non è il caporalato del settore sanitario, ma serve a dare certezza di avere personale nei nostri ospedali. È un'operazione difficile, ma oggi indispensabile''.
    E ancora: ''Bene ha fatto il governo ad inserire nel codice l'arresto differito per quei criminali che aggrediscono il personale sanitario. Oggi ci sono milioni di italiani che hanno abbandonato le cure, che non hanno alcun tipo di assistenza sanitaria. In materia sanitaria è tempo che tutte le forze politiche si uniscano, perché dobbiamo lottare per quei cittadini che oggi sono esclusi dal sistema sanitario, che oggi è messo in discussione''.
   

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